Un giorno diventi grande ed arrivi in
prima squadra. Non è come te lo sei sempre sognato, uno spogliatoio
patinato pieno di primedonne, in una qualche squadra importante,
magari nel calcio professionistico.
E invece no, sei tra i dilettanti,
magari in un “top club” di terza categoria, ma la sudditanza che
c'è nello spogliatoio è la stessa. Gli anziani del gruppo sono la
voce più ascoltata e temuta come in ogni cultura antica che si
rispetti. Tu devi dimostrare a tutti di meritarti il posto, perché
soprattutto nel calcio la meritocrazia esiste ed il posto tra i
titolari bisogna guadagnarselo con la fatica ed il sudore; devi
dimostrarlo sul campo. Già, il campo. Per te che hai sempre sognato
palcoscenici come San Siro, il Camp Nou o il Bernabeu quello del
paese è quasi un insulto. Trovare un rettangolo verde decente è
come fare il terno al lotto; molto più spesso sono in sabbia o sono
i famosi “campi di patate” che ti permetteranno però di
giustificare l'errore commesso “eh, il rimbalzo non era regolare,
per quello che ho sbagliato!”.
La forma fisica poi è la cosa più
soggettiva che esista. Trovi di tutto, dall'attaccante di peso nel
vero e proprio senso della parola passando per il palestrato che
vuole emulare le gesta di Cristiano Ronaldo, al regista di
centrocampo modello comodino.
Durante l'inverno poi i problemi
aumentano e iniziano i dubbi amletici, partendo dal classico “pioverà
o non pioverà?” che quasi ti rende insonne, arrivando
all'evergreen “ferro o gomma?”. La domanda spesso è retorica,
perché si sa, i difensori, soprattutto quelli più ruvidi (e più
scendi di categoria più il numero si avvicina alla totalità) le
scarpe con i tacchetti in ferro le tengono appese in camera come
fossero un santino, con all'interno una calamita che si attacca, con
facilità disarmante, agli stinchi e alle caviglie dei malcapitati
avversari.
Arriva la domenica.
Il giorno sacro per te, non tanto per la messa nonostante la trafila nella squadra locale dei chierichetti, ma perché é il giorno della partita. In campo il gioco scarseggia, i contrasti e soprattutto le botte fanno da padroni incontrastati ma tu sai che questo è l'anno buono, e....vinci, vinci e continui a vincere fino a quando il campionato di Terza categoria girone H è tuo. Tuo e dei tuoi amici, perché spesso i tuoi compagni, sono gli stessi membri della tua compagnia del sabato sera. E' l'apotesi, tutto ciò che hai sempre sognato. Improvvisamente tra San Siro o il Comunale del paese non c'è più differenza perché adesso ti senti un vincente, un Giocatore vincente.
Il giorno sacro per te, non tanto per la messa nonostante la trafila nella squadra locale dei chierichetti, ma perché é il giorno della partita. In campo il gioco scarseggia, i contrasti e soprattutto le botte fanno da padroni incontrastati ma tu sai che questo è l'anno buono, e....vinci, vinci e continui a vincere fino a quando il campionato di Terza categoria girone H è tuo. Tuo e dei tuoi amici, perché spesso i tuoi compagni, sono gli stessi membri della tua compagnia del sabato sera. E' l'apotesi, tutto ciò che hai sempre sognato. Improvvisamente tra San Siro o il Comunale del paese non c'è più differenza perché adesso ti senti un vincente, un Giocatore vincente.
Calcio di provincia = calcio minore?
Tenetevelo per voi questo questo
paragone, perché come diceva Antoine de Saint Exupery ne “Il
piccolo principe” l'essenziale è invisibile agli occhi e
probabilmente la partita più bella è quella che non vedrete mai in
tv.
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